lunedì 11 febbraio 2008

Clima: istruzioni per l'uso - part 2

"Le conseguenze dei cambiamenti climatici non saranno, e non potranno essere, uguali per tutti: vi saranno benefici per alcuni popoli e danni per altri.
...
Paradossalmente secondo le proiezioni, non saranno i paesi industrializzati, storicamente i maggiori responsabili dell'emissione di anidride carbonica e degli altri gas serra, a subire le conseguenze più gravi dei cambiamenti di clima.
Alcuni di loro potrebbero trarne dei benefici.

Vasti territori del Canada settentrionale, dell'Alaska, della Groenlandia e della Siberia, oggi inospitali e ricoperti di ghiacci per gran parte dell'anno, diventerebbero suoli agricoli, pascoli, aree abitabili e utilizzabili dall'uomo.

La fusione dei ghiacci artici aprirebbe nuove possibilità per la navigazione marittima intercontinentale e consentirebbe tasporti e commerci via mare tra Europa Occidentale e Asia orientale molto più convenienti di quelli attuali.

Viceversa i paesi più poveri, specie in Africa e in America Latina, subiranno (sempre secondo le proiezioni), le conseguenze più gravi e i maggiori danni.

La maggior parte delle emissioni Globali dei gas serra accumulati in atmosfera, è stata originata dai paesi industrializzati, che rappresentano complessivamente solo il 20% della popolazione mondiale.

I maggiori rischi di danni ricadranno invece sul rimanente 80% della popolazione mondiale; che però ha una responsabilità limitata.

Questo significa che i cambiamenti climatici attuali, ma ancor più quelli previsiti in futuro, creeranno nuove ingiustizie fra i popoli, facendo aumentare anzichè diminuire, la distanza tra paesi ricchi e paesi poveri"

"Clima: istruzioni per l'uso" Vincenzo Ferrara ed Alessandro Farruggia - Ed. Ambiente

2 commenti:

VincEnzo ha detto...

"Questo significa che i cambiamenti climatici attuali, ma ancor più quelli previsiti in futuro, creeranno nuove ingiustizie fra i popoli, facendo aumentare anzichè diminuire, la distanza tra paesi ricchi e paesi poveri"

Penso che pero' le ingiustizie fra i popoli e la distanza tra paesi ricchi e paesi poveri non dipendano molto dai cambiamenti climatici, ma dalla politica dei paesi piu' avanzati, sia che faccia caldo sia che faccia freddo.
Insomma ci sono i catastrofisti, ci sono gli scettici accusati dai primi di essere pagati dalle multinazionali. Per alcuni probabilmente e' vero, ma da chi sono pagati i catastrofisti?
Quello che spesso non si e' capito e' che ci sono le multinazionali che ora hanno tutto l'interesse nel portare avanti le teorie del global warming causato dall'uomo e vogliono che i governi finanzino i nuovi investimenti. E questo e' dichiarato apertamente. Naturalmente i governi dovranno scegliere se finanziare le multinazionali petrolifere per riconvertirle in produttori di energie pulite, dando cosi' un beneficio a breve termine ai paesi industrializzati e forse a lungo termine ai paesi poveri, oppure se investire nella diminuizione del divario tra paesi ricchi e paesi poveri a breve termine, con metodi piu' efficaci. Tu che pensi che faranno? ;-)

Lucariè ha detto...

No, non credo che questo discorso si possa affrontare dicendo che ci sono i catastrofisti e quelli che se ne fregano ...per poi tirare in balle le multinazionali.

Mi sembra un modo come un altro per dire che la cosa sfugge alla comprensione dell'uomo comune perchè in fin dei conti c'è il solito grande complotto dei potenti.

Ci sono dei dati di fatto, numeri che non possono essere confutati.

L'emissione di Anidride Carbonica nell'atmosfera non è un opinione ma un numero: 380 ppm, che vuol dire parti per milione.

E' il valore più alto presente sulla terra da 20 milioni di anni, come dimostrano i dati ricavati dalle carote di ghiaccio scavate in antartide.

Su questo numero e su un ipotesi di incremento lineare, si possono contruire degli scenari che prevedono differenti impatti sul Clima e sugli Ecosistemi, che vanno dal più ottimistico al più pessimistico.

Anche secondo il più ottimistico degli scenari i cambiamenti climatici ci saranno ed avranno impatti considerevoli su molte popolazioni entro il 2050.